I soldi fanno la felicità?

Negli articoli precedenti ho parlato dell’importanza di pensare al futuro, di trasformare i nostri sogni in obiettivi e di redigere un preciso bilancio familiare, in una parola abbiamo imparato a … risparmiare. Se riusciamo a non spendere € 3.000,00 all’anno, in 30 anni ci ritroviamo con un gruzzolo di € 90.000,00…non male!!!  Possiamo ottenere tutto questo con la sola decisione di rinunciare a qualche spesa. Ma…

I SOLDI DANNO LA FELICITÀ?

DIPENDE

La felicità è funzione del “desiderare” e non tanto del “possedere”. Il “paradosso della felicità” fu individuato nel 1974 dal prof. Richard Easterlin ha rilevato che la felicità dipende relativamente dalle variazioni di reddito e di ricchezza. Infatti, quando aumenta il benessere il economico, la felicità umana aumenta fino ad un certo punto, poi comincia a diminuire. Con la sua teoria, Easterlin ha evidenziato che la sola misurazione del PIL non è sufficiente a misurare il benessere di un individuo o di una nazione. A questo proposito Robert Kennedy il 18 marzo del 1968 tenne uno storico discorso che possiamo ascoltare cliccando sul Link qui sotto

https://www.youtube.com/watch?v=e_RBopgiV8E

Quindi:

  • Se l’obiettivo del nostro risparmio è il solo accumulo di ricchezze (i soldi sono un fine) allora NO, i soldi non fanno la felicità.
  • Se invece il nostro risparmio è finalizzato a realizzare un nostro sogno, allora SÌ, i soldi contribuiscono a raggiungere la nostra felicità.  In questo modo,  il risparmio è un rinvio del consumo nel tempo: rinunciamo ad alcune spese oggi per precauzione e per avere il denaro che ci occorre per un acquisto più importante domani.

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